Nella foto il Sindaco Salvetti, con l’ass. Simoncini, il Presidente di ASA Taddia e l’Amministratore di AAMPS Rossi.
Attese notevoli ricadute in termini ambientali e occupazionali per il territorio
Presentato alla stampa a Palazzo Comunale un progetto congiunto ASA-AAMPS per la realizzazione di impianti innovativi per il trattamento dei fanghi, utilizzabili sia a livello locale che regionale. Progetto con notevoli ricadute in termini ambientali e occupazionali per il territorio.
La conferenza stampa è stata presieduta dal sindaco Luca Salvetti, presenti gli assessori Giovanna Cepparello (Ambiente) e Gianfranco Simoncini (Sviluppo Economico)
Intervenuti per Asa il presidente Stefano Taddia, e perr la parte tecnica l’ing.Michele Del Corso, e per Aamps l’Amministratore Unico Raphael Rossi.
Intervenuti online anche Daniele Fortini, presidente RetiAmbiente e Alessandro Mazzei direttore dell’ATO Rifiuti Toscana Costa.
Si chiama impianto di digestione anaerobica e, una volta realizzato, permetterà di trattare in maniera integrata i fanghi reflui civili, la frazione organica da rifiuti solidi urbani e gli sfalci/potature da giardino prodotti dalla città di Livorno.
Lo ha progettato ASA che, in sinergia con RetiAmbiente/AAMPS e il placet dell’Amministrazione comunale, punta ad accedere ad un finanziamento di 10 milioni di euro dal PNRR (il termine di scadenza della domanda è fissato al 14 marzo 2022) a quasi totale copertura di un investimento che complessivamente ammonta a 12 milioni e 400 euro.
Si tratta di una struttura da realizzare in prossimità dell’area impiantistica presente in area nord al “Picchianti” da avviare in concomitanza con la chiusura dell’inceneritore prevista nel 2023.
Quando entrerà in funzione, l’impianto favorirà un processo di digestione anaerobica delle sostanze immesse (fanghi e frazione organica dalla raccolta differenziata) che porterà alla produzione di bio-gas e, successivamente, di bio-metano fruibile per utilizzi industriali.
I fanghi di risulta di questa processo biologico (circa 7.000 tonnellate/anno) saranno avviati ad un ulteriore impianto che porterà alla produzione di ACF (ammendante compostato fanghi) risultato ottimo in agricoltura per la concimazione dei terreni coltivabili. Questo impianto di compostaggio, che tratterà anche sfalci e potature, sarà collocato in una area del Comune di Livorno da individuare al termine di una specifica gara in corso con evidenza pubblica.
L’operazione punta a valorizzare un nuovo e più evoluto sistema di trattamento di materia che permetterà di convogliare l’intero volume di organico prodotto dai livornesi proveniente dalla raccolta differenziata (circa 17mila tonnellate/anno) nei fanghi reflui civili, evitando così lo smaltimento presso gli impianti fuori regione con il conseguente abbattimento dei significativi costi di gestione e movimentazione di mezzi su gomma che contribuisce al traffico veicolare e all’inquinamento dell’aria.
Gli sfalci e le portature da giardino arriveranno anche dai territori dell’ambito “Toscana-Costa” della gestione pubblica del servizio di igiene ambientale a cura di RetiAmbiente. In quest’ottica l’impianto del “verde rappresenterà uno degli impianti di riferimento dell’ATO, che, attraverso la realizzazione di una piattaforma integrata, potrà gestire circa 50 mila tonnellate/anno di rifiuti verdi (sfalci e potature) provenienti dai Comuni di Ambito in grado, quindi, di garantire l’autosufficienza di tutta la filiera del territorio in questione. Questo secondo impianto sarà presentato sulle linee di finanziamento regionale.
La Regione Toscana si è già espressa nel merito dichiarando il progetto “Hub Livorno Fanghi-Forsu-Biometano – Upgrading della stabilizzazione anaerobica mediante inserimento della Forsu nella linea fanghi del depuratore di Livorno” coerente con gli obiettivi del Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati (approvato con Delibera di Consiglio Regionale n. 94/2014).
Il progetto definitivo sarà sottoposto alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per determinare gli effetti attesi dall’esercizio dell’impianto. Nel frattempo verrà avviato il processo per l’individuazione di una nuova area per l’ubicazione del Centro di raccolta “Picchianti” destinato a lasciare spazio ai nuovi impianti, così come una rivisitazione logistica complessiva della movimentazione e trattamento di tutte le frazioni merceologiche differenziate raccolte nella città di Livorno.
Le dichiarazioni
Luca Salvetti, sindaco di Livorno: “Il Comune di Livorno ha sostenuto con convinzione il progetto di Asa e Aamps dei Fanghi Forsu, che candida Livorno a divenire un polo strategico per una nuova idea di gestione dei rifiuti. La nuova struttura al Picchianti di digestione anaerobica dei fanghi e il nuovo impianto di compostaggio, sono possibili grazie all’uscita di Aamps dal concordato in anticipo rispetto ai tempi previsti e dall’ingresso in Retiambiente, operazioni fortemente volute da questa Amministrazione e collegata all’idea programmatica di superamento del termovalorizzatore. Progetti importanti per la Livorno del futuro ecologica e sostenibile”.
Gianfranco Simoncini, assessore alle Partecipate e allo Sviluppo Economico Comune di Livorno:“ La collaborazione Asa-Aamps in questo progetto sottolinea le qualità tecniche e progettuali presenti nelle nostre due aziende comportando a regime anche un abbattimento dei costi significativo. La chiusura del concordato ha permesso, e l’ingresso in Reteambiente di Aamps ha permesso di correre nella progettazione dell’impiantistica acquisendo anche la giusta dimensione di scala per poter proporre un impianto di bacino come quello del verde”.
Giovanna Cepparello, assessora all’Ambiente Comune di Livorno: “Si tratta di un progetto totalmente improntato ai principi dell’economia circolare, che andrà a gestire in maniera integrata e sostenibile due frazioni che attualmente vengono esportate per il trattamento – l’organico e i fanghi – con alti costi per la comunità. Integrandosi con l’impianto per il verde, che si configura come impianto di ambito, Livorno diventerà un polo fondamentale per la gestione dei rifiuti in chiave di end of waste”.
Stefano Taddia, Presidente ASA: “Il Fanghi Forsu è un progetto moderno, altamente innovativo e ispirato ai principi dello sviluppo sostenibile della green economy. L’occasione per attuarlo è indubbiamente quella offerta dal PNRR che incentiva progetti di questa tipologia e l’importante è stato farsi trovare pronti con il progetto di fattibilità per poterlo candidare al bando del finanziamento, come abbiamo fatto in sinergia con AAMPS e Reti Ambiente, spinti in tal senso dal Comune di Livorno e da AIT che ci hanno sostenuto sin dall’inzio .
Su questa soluzione ASA stava lavorando da diversi anni avendo a disposizione a Livorno, e già funzionanti per il trattamento dei fanghi di depurazione della città, due digestori anaerobici che hanno un’importante volumetria addizionale da poter sfruttare in modo efficiente come un HUB sia per trattare ulteriori quantitativi di fanghi derivanti da altri impianti di depurazione del proprio ambito gestionale, sia per abbinare nello stesso processo altre metrici organiche come quelle della frazione proveniente dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani.
Sarà utilizzata una tecnica già messa a punto con successo oltre che in altri impianti simili già presenti in Italia anche nell’ambito degli studi e della sperimentazione del progetto pilota Bio2Energy di Viareggio, patrocinati dalla stessa Regione Toscana, con l’impiego di nuove tecnologie in grado da un lato di migliorare e rendere ancora più efficace la digestione dei fanghi della depurazione insieme alla FORSU e dall’altro di aumentare la produzione di biocombustibili rinnovabili, in prevalenza il biometano ma con una proiezione futura anche all’idrogeno, riducendo al contempo le emissioni di gas serra.
In termini di bilancio di massa si pensi che l’impianto garantirà un notevole effetto di riduzione della quantità finale del prodotto digestato di soltanto 7.000 t/anno a fronte di una quantità attuale di 4.500 t/anno di fango di depurazione e di 17.000 t/anno di Forsu. Per l’aspetto energetico invece si potranno produrre circa 1,7 milioni di metri cubi di biometano l’anno che saranno sufficienti a far funzionare circa 50 mezzi di ASA e AAMPS in modo autonomo per 12 mesi.
Il progetto quindi oltre che a cogliere importanti e sfidanti obiettivi ambientali sarà anche sostenibile e performante in termini di abbattimento dei costi con apprezzabili benefici che si rifletteranno come economie sul settore idrico e su quello dei rifiuti. Ci auguriamo che il nostro progetto possa accedere al finanziamento del PNRR perché ha tutti i requisiti richiesti”.
Raphael Rossi, Amministratore Unico AAMPS:“Grazie alla sinergia con ASA, favorita dall’Amministrazione Comunale, siamo nella possibilità di proporre su Livorno un progetto di assoluto valore strategico per l’intero sistema di gestione dei rifiuti sia a livello locale che regionale. Tra l’altro non si registrano molte esperienze analoghe nemmeno a livello nazionale e, pertanto, ci candidiamo a risultare un territorio di eccellenza in ambito di economia circolare nel suo complesso. Il nostro recente ingresso in RetiAmbiente ha favorito la creazione di questo percorso che, pertanto, potrà risultare molto vantaggioso non solo per i cittadini livornesi ma anche per gli abitanti di tutti i Comuni presenti nell’Ambito Territoriale Ottimale costiero. AAMPS si conferma una realtà dinamica e innovativa in grado di creare i presupposti per processi di sviluppo industriale funzionali a migliorare progressivamente i servizi offerti alla cittadinanza”.
Daniele Fortini, presidente RetiAmbiente:” Questo progetto ASA-AAMPS rappresenta un ottimo esempio di sinergie tra il settore idrico e quello dei rifiuti, in un ottica di economia circolare . Se ne possono sviluppare anche molti altri, per esempio in campo energetico e, per questo motivo, mi auguro che arrivino i fondi PNRR, che potranno svolgere un forte ruolo di impulso nella direzione della transizione ecologica, così importante per settori molto delicati dal punto di vista ambientale.
Alessandro Mazzei direttore dell’ATO Rifiuti Toscana Costa: “Retiambiente è l’impresa pubblica, di cui il Comune di Livorno è il maggior socio, alla quale 100 comuni dell’ATO hanno affidato il compito di erogare servizi ambientali di qualità a costi ragionevoli. Giustamente, i Sindaci chiedono città pulite, un ciclo dei rifiuti ecologicamente sostenibile e costi equilibrati, tendenzialmente ridotti per famiglie e imprese. Per raggiungere questi obiettivi, occorre investire negli apparati industriali innovativi, generando ricavi economici da porre a contenimento delle tariffe. Di qui la presentazione sul PNRR di 71 progetti con una richiesta di finanziamenti per 150 €/Ml. I progetti non finanziati dal PNRR saranno poi riproposti alla Regione Toscana per richiedere finanziamenti sui fondi europei di sviluppo (FSE-POR 2023/2027). L’intesa coi comuni è solida e prospettica, confidiamo di cogliere una gran parte degli obiettivi nel prossimo triennio.
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