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Contributo Superbonus 2024: modalità e termini per l’invio delle richieste
Contributo Superbonus 2024: modalità e termini per l’invio delle richieste

L’Agenzia delle Entrate ha divulgato regole, modalità e modello dell’istanza da presentare per ottenere il contributo Superbonus 2024 per i redditi bassi. La scadenza per l’invio delle richieste è fissata al 31 ottobre 2024.

Con il provvedimento del 18 settembre 2024 il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha approvato il modello, contenente anche le relative istruzioni, da utilizzare per ottenere il contributo a fondo perduto previsto per le spese riguardanti gli interventi edilizi 2024 detraibili al 70%, si tratta quindi delle spese sostenute per interventi di efficientamento energetico, fotovoltaico, sismabonus e colonnine di ricarica per veicoli elettrici.

Tale provvedimento definisce anche le modalità di presentazione dell’istanza e la scadenza per l’invio fissata al 31 ottobre 2024.

I beneficiari del contributo a fondo perduto Superbonus 2024 sono le persone fisiche con reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro e i condomini che dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024 hanno sostenuto spese agevolate con il Superbonus al 70% e che entro il 31 dicembre 2023 hanno raggiunto uno stato di avanzamento lavori (SAL) non inferiore al 60%.

Il contributo Superbonus va ad agevolare, infatti, non i nuovi interventi, ma quelli che sono già a buon punto e hanno subìto l’abbassamento dell’aliquota della detrazione dal 1° gennaio 2024. I beneficiari, inoltre, devono aver usufruito di sconto in fattura o cessione del credito.

Il limite massimo di spesa ammesso dal contributo è pari a 96.000 euro e se la spesa è stata sostenuta da più soggetti, il limite massimo erogabile per ciascun contribuente è pari a 28.800 euro.

Per quanto concerne il reddito di riferimento, questo è calcolato dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti dal contribuente e dal coniuge (o da altro soggetto legato da unione civile), nell’anno precedente (in questo caso il 2023) per un numero di parti determinato come segue:

contribuente > 1
coniuge / soggetto legato da unione civile / convivente > +1
familiari, in numero pari a:
un familiare > +0,5
due familiari > +1
tre o più familiari > +2.

Per quanto riguarda il contenuto delle istanze, per procedere con la richiesta del contributo, gli interessati devono inviare la domanda all’Agenzia delle Entrate direttamente o tramite un intermediario con delega alla consultazione del cassetto fiscale del richiedente, esclusivamente mediante la procedura web disponibile nell’area riservata dell’Amministrazione, la quale procederà poi con l’erogazione dei contributi. In sintesi, la richiesta deve contenere:

il codice fiscale del richiedente;
il codice fiscale del de cuius, nel caso in cui il richiedente sia un erede;
il codice fiscale del legale rappresentante di chi chiede il contributo, nel caso in cui il beneficiario sia minore o interdetto;
le dichiarazioni sul possesso dei requisiti, come un reddito non superiore a 15.000 euro nel 2023 e la presenza di spese detraibili al 70% per interventi edilizi che abbiano raggiunto almeno il 60% di avanzamento entro il 31 dicembre 2023;
le informazioni dettagliate sull’immobile e sulle spese sostenute per l’intervento.

L’erogazione del contributo è destinata in modo prioritario ai richiedenti che utilizzano l’immobile oggetto degli interventi come abitazione principale.

Dopo aver inviato la richiesta e successivamente al termine fissato per la presentazione delle domande, l’Agenzia delle Entrate effettuerà la ripartizione dei fondi per l’erogazione del contributo. I contributi verranno poi accreditati sul conto bancario o postale del beneficiario.

Nello specifico, le risorse finanziare destinate a tale misura sono pari a 16.441.000 euro, sono ripartite in base al rapporto percentuale tra l’ammontare delle risorse e quello complessivo dei contributi richiesti.

Entro il prossimo 30 novembre, l’Agenzia delle Entrate emanerà un ulteriore provvedimento per comunicare le percentuali di ripartizione. Nel caso in cui il contributo riconosciuto sia in tutto o in parte non spettante, l’Agenzia delle Entrate procederà con il recupero di queste somme oppure i beneficiari potranno procedere spontaneamente alla restituzione delle somme dovute attraverso il modello F24.

Deborah Maria Foti
Ufficio Stampa ANAPI

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Pubblicato il
27 Settembre 2024

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