Come ogni settimana diamo spazio alle domande dei nostri Associati ANAPI e questa settimana il quesito riguarda gli adempimenti dell’amministratore inerenti alla tracciabilità delle quote condominiali.

“Gentile Associazione,

vorrei chiedere una delucidazione: in un condominio che amministro alcuni dei condomini (professionisti e società) mi hanno chiesto la fattura a fronte del loro versamento delle quote condominiali.
Leggendo la normativa mi è parso di capire che sia sufficiente la ricevuta di pagamento, è corretto?

Inoltre, le quote versate dai condòmini possono essere scaricate?”

Preg.ma associata,

Il condominio è un ente di gestione con un codice di attribuzione fiscale, non è una Società che deve fatturare prestazioni ai condomini-consumatori e, come tale, non è una fattispecie rientrante nell’ambito commerciale, ovvero non rientra nell’art. 4 del D.P.R N° 633/1972 e successive modifiche in materia di “Esercizio di imprese”.

Non a caso, ad esempio, con riferimento all’ambito contabile, il legislatore ci conferma che il registro di contabilità è rappresentato dalle entrate e dalle uscite. Non ci sono costi e ricavi.

Inoltre, se i condòmini procedono con i versamenti tramite i canali bancari, presso l’Istituto creditizio scelto per la tracciabilità degli obblighi condominiali, possono ottenere la ricevuta di pagamento o di versamento della pro quota ordinaria deliberata, attraverso l’approvazione del preventivo di spese o di una spesa straordinaria oggetto di una delibera preventiva di spesa, o di una spesa urgente ed indifferibile espressione dei poteri conservativi dell’amministratore.

Con riferimento alle quote è possibile ottenere la detrazione per ottenere il riconoscimento del credito d’imposta solo per i lavori effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali ex. art. 1117 del codice civile.

Centro Studi ANAPI
Dott. Roberto Bonasia