Come ogni settimana diamo spazio alle domande dei nostri Associati ANAPI e questa settimana il quesito riguarda le norme che regolano le detrazioni fiscali in caso di decesso del contribuente.

“Gentile Associazione,

ho necessità di chiarire un dubbio in merito alle detrazioni fiscali per lavori straordinari effettuati su un condominio nel 2024. Nello specifico vorrei sapere se a seguito del decesso di uno dei condòmini, il figlio, nonché erede, può portare in detrazione la quota dei lavori di ristrutturazione spettante al genitore defunto.”

Preg.mo associato,

con riferimento al caso in oggetto e, così come riportato nel caso di specie, l’Agenzia delle Entrate con la risposta n° 612/2021, rubricata “Detrazioni per spese relative ad interventi di recupero del patrimonio edilizio – Trasferimento dell’immobile mortis causa. Articolo 16-bis comma 8 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n 917 (TUIR)”, ha disposto che il comma 8 dell’articolo 16-bis del TUIR stabilisce che:

in caso di decesso dell’avente diritto, la fruizione del beneficio fiscale si trasmette, per intero, esclusivamente all’erede che conservi la detenzione materiale e diretta del bene.

Tuttavia, l’Ente tributario ha confermato che la condizione della “detenzione materiale e diretta del bene” deve sussistere non solo per l’anno dell’accettazione dell’eredità, ma anche per ciascun anno per il quale il contribuente intenda fruire delle residue rate di detrazione.

Inoltre, è opportuno specificare che, in caso di vendita o di donazione da parte dell’erede che ha la detenzione materiale e diretta del bene, le quote residue della detrazione non fruite da questi non si trasferiscono all’acquirente/donatario neanche nell’ipotesi in cui la vendita o la donazione siano effettuate nel medesimo anno di accettazione dell’eredità.

Centro Studi ANAPI
Dott. Roberto Bonasia